GARANTIAMO LA SEDE DI VIA GIDIULI AL CPIA DI LECCE
“Il nostro è diventato, da alcuni anni, un Paese di immigrazione.
Molte comunità straniere si sono insediate regolarmente nel nostro territorio, generalmente bene accolte dagli italiani.
Sperimentiamo, giorno per giorno, sui banchi di scuola, al mercato, sui luoghi di lavoro, esperienze positive di integrazione con cittadini di altri Paesi, di altre culture e di altre fedi religiose. Il 70 per cento dei bambini stranieri in Italia, lo dice l’Istat, ha come migliore amico un coetaneo italiano.
Bisogna lavorare per abbattere, da una parte e dall’altra, pregiudizi e diffidenze, prima che divengano recinti o muri, dietro i quali potrebbero nascere emarginazione e risentimenti.
Serve accoglienza, serve anche rigore.
Chi è in Italia deve rispettare le leggi e la cultura del nostro Paese. Deve essere aiutato ad apprendere la nostra lingua, che è un veicolo decisivo di integrazione.”
Queste le parole del Presidente Mattarella nel messaggio del 31 dicembre.
Chi provvede ad insegnare la nostra lingua ai migranti presenti nelle nostre comunità?
Una scuola pubblica. Si chiama CPIA, Centro Permanente Istruzione Adulti.
In poco più di un anno il CPIA di Lecce ha svolto 50 sessioni di esami per 1500 utenti finali, grazie ad una accordo con il Ministero dell’Interno.
Oggi per un incredibile pasticcio amministrativo tra Provincia e Comune questa scuola è priva di una sede funzionale e accogliente dove per svolgere le lezioni.
Palazzo Carafa – competente e responsabile per legge di questo scuole – programma di costruire una nuova sede nei prossimi anni.
Tempi lungi e incoliabili con le esigenze quotidiane.
Nel frattempo mette in vendita un’edificio scolastico – a ridosso del Teatro Koreja – in grado di poter ospitare da subito docenti e studenti del CPIA.
Non c’è logica in questa scelta.
Abbiamo chiesto alla Giunta Perrone di tornare sui propri passi. Non siamo stati ascoltati, finora.
Le parole del Presidente Mattarella ribadiscono la cruciale funzione assolta da una scuola pubblica ignorata dai più.
E’ importante avere aperto un mercato multietnico in città.
Ancora di più tenere aperta una scuola, formidabile strumento di integrazione per i migranti.