a volte pensi che a Palazzo Carafa stiano giocando una scommessa:
utilizzare la ricorrenza del Natale come banco di prova per dimostrare che si può governare Lecce, senza interruzioni da diciotto anni, esibendo la massima manifestazione di superficialità e insipienza amministrativa, disattenzione al decoro, indifferenza al senso comune.
E vincere nonostante tutto: il caos, la bruttezza, le proteste, le polemiche.
La tendopoli di Piazza Libertini, il corridoio di plastica di via Cavallotti, le bancarelle in pvc attorno all’albero di P.zza S.Oronzo, gli ambulanti in via Trinchese, il serpente di auto attorno alla Villa Comunale, il tappeto di parcheggi steso attorno al centro ad invadere anche i marciapiedi, la cappa di smog che avvolge il tutto.
Non manca nulla in questa cartolina della bruttezza che viene recapitata ai leccesi.
La stessa da anni.
Che protestano, s’indignano e poi dimenticano.
Migliorare la qualità delle vita di una città non è solo un compito che spetta agli amministratori, ma a ciascuno di noi.
Solo alzando l’asticella delle aspettative e dei bisogni, mostrandoci esigenti e attenti, sollecitando chi governa a fare meglio si può fare perdere la scommessa a chi finora ha vinto giocando al ribasso.
In politica gli amministratori che sbagliano vengono puniti dagli elettori. Se benevolmente perdonati finiscono per continuare a sbagliare convinti di essere inattaccabili.
Il potere è nelle mani dei cittadini.